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La costruzione a tronchi sovrapposti, diffusa principalmente nell’Europa centro-settentrionale, si caratterizza per l’estrema semplicità concettuale.
La realizzazione di un edificio avviene, infatti, mediante la semplice sovrapposizione di elementi massicci in legno.
Elevata inerzia termica
Ottimo comportamento estivo e invernale
Ottimo comportamento sismico
Questa tecnica ha visto un’ampia diffusione nelle aree geografiche caratterizzate da una diffusa disponibilità della risorsa legno. La sovrapposizione di tronchi porta a un’inevitabile diminuzione di spessore della chiusura in corrispondenza del giunto tra elementi e al rischio di una non perfetta tenuta all’aria e all’acqua.
Per ovviare a tale problema sono state sviluppate nel tempo alcune soluzioni, quali ad esempio l’introduzione di un materiale di riempimento tra gli elementi lignei, la riduzione a sezione rettangolare dei tronchi al fine di aumentare la superficie di contatto tra elementi adiacenti e la creazione di giunti maschio-femmina.
I tronchi di legno sono pertanto generalmente dotati di scanalatura, semplice o doppia, nella loro faccia inferiore che aderisce con la parte superiore dell’elemento sottostante opportunamente sagomata: ciò al fine di conferire una maggiore solidità e rigidità alla parete stessa e creare una naturale protezione della potenziale infiltrazione di acqua meteorica.
Il sistema di collegamento tra tronchi è talvolta tenuto insieme mediante l’inserimento di tasselli di legno e/o con tiranti a vite in acciaio. La stabilità delle pareti e la resistenza dell’intero edificio alle azioni orizzontali si ottiene mediante l’incastro (realizzato mediante apposite maschiature) delle pareti ortogonali.
L’incastro di sovrapposizione degli angoli assorbe le spinte orizzontali generate dalla copertura: essa è direttamente collegata all’ultimo livello di travi, che funzionano così anche con cordolo perimetrale. Tra i principali punti di forza di questa tecnica si segnala l’elevata inerzia termica e la durata nel tempo.
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